30 aprile 2021
Parto. Di nuovo.
Inizio dal mio soggiorno, da dove, sorridendo al mappamondo davanti a me, incomincio a dare un’occhiata alla disponibilità di treni, hotel e cose da vedere e da fare.
Ho riflettuto a lungo sulla prima meta da scegliere e, ancor più a lungo, sul significato del termine
“ripartenza” per me. Muoversi di nuovo, da dove si è stati costretti ad interrompere. Penso che questa
possa essere una definizione piuttosto azzeccata. Per me, come probabilmente, per tanti altri. E quindi non
c’è dubbio alcuno. Sì, perché è lì che tanto si è fermato ed è quindi lì che desidero ritornare per ripartire.
Riprendo, anche se, sia io che ciò che mi circonda, siamo differenti da come eravamo poco più di un anno
fa: non ci si può bagnare, infatti, per due volte nello stesso fiume, essendo qualunque cosa soggetta
all’inesorabile legge del mutamento.
Io non sono la stessa persona, i passeggeri che viaggeranno sul treno insieme a me non saranno gli stessi dell’ultima volta e anche la destinazione, pur essendo la medesima, sarà diversa da come l’ho lasciata quando tutto si è interrotto. Sarebbe allora forse più corretto parlare di un nuovo inizio? È irrilevante. I ricordi del passato e le speranze per il futuro mi hanno tenuto compagnia e reso più sopportabili questi lunghi mesi di sospensione; ora mi aspettano le nuove emozioni che caratterizzeranno le prossime esperienze.
Il trolley è pronto, il biglietto fatto, l’hotel prenotato.
È il 30 aprile 2021 e l’attesa è finalmente finita: uscirò dal mio soggiorno e viaggerò di nuovo davvero.