Il primo sapone non si scorda mai
Prendere il sapone a disposizione nei bagni delle camere degli hotel non è insolito, anzi piuttosto diffuso. Diverso è dire che questo piccolo oggetto profumato e gradevole, un sapone da viaggio fornito dagli alberghi nei kit di cortesia, diventi poi una collezione vera e propria.
Sono davvero pochi, infatti, i viaggiatori che tornano senza portare con sé un ricordo, anche piccolo, del luogo visitato. I magneti sembrano andare per la maggiore ma sono tante le cose che vengono collezionate.
Molto diffusa la collezione di sabbie come quella di conchiglie ma da condannare. Sabbia e conchiglie sono bellissime ma lo sono là dove si trovano. Portarle vie non è solo un danno per l’ambiente, è anche vietato (Art. 1162 del Codice della Navigazione – Estrazione abusiva di arena o altri materiali).
In tanti collezionano mug (e ce ne sono davvero di bellissimi) ma richiedono, se si è dei viaggiatori veri, tanto spazio.
Sembra calare il collezionismo delle bustine di zucchero di locali, bar e ristoranti che ha origine antiche e può vantare pezzi storici con immagini davvero magnifiche.
Molti gli oggetti di poco conto, utili nella quotidianità ma destinati a essere gettati dopo l’uso: biglietti di musei, cinema e teatri, adesivi, tappi di bottiglia, gadgets pubblicitari, sottobicchieri, menù, fiammiferi, e tanto, tanto altro ancora.
Un misto dunque di oggetti: acquistati o semplicemente raccolti purché caratteristici o evocativi perché a dir il vero non c’è un limite a cosa raccogliere: tutto è collezionabile. Tutti gli oggetti acquistano senso e valore (spesso solo sentimentale) se raccolti e catalogati.
Un settore specifico a cui tutti prima o poi si sono accostati, anche solo occasionalmente, è proprio quello degli oggetti provenienti dagli hotel.
Escludendo gli accappatoi (che se non acquistati ma semplicemente presi diventano un vero e proprio furto) e comunque tutto ciò che in effetti sarebbe illecito prendere in albergo, restano ancora moltissime cose che sono diventate o forse sono sempre state oggetto di collezionismo.
Poco diffusa e ormai quasi impossibile la collezioni di chiavi delle camere di hotel anche se c’è chi ora raccoglie le chiavi magnetiche (che spesso sono però poco personalizzate e quindi meno attraenti).
Più interessanti e curiosi i door hangers, i cartellini “do not disturb” degli hotel. Spesso colorati ed a volte anche divertenti. Ne ricordo uno con un magnifico “Lave me alone!”.
Sempre possibile la collezione, come detto all’inizio del sapone, il sapone da viaggio, anche se alcuni hotel sembrano orientarsi verso orribili dispenser.
Ma quando inizia una collezione? Quando l’oggetto, indipendentemente da quale sia, fa scattare il desiderio di averne ancora un altro e poi ancora un altro?
Ciò che viene preso durante un viaggio e per ricordare il viaggio, un suo momento o luogo particolare oppure diventa ossessione per l’oggetto?
Sebbene non ne abbia la certezza assoluta, faccio risalire l’inizio di una delle mie collezioni ad un sapone dall’intenso profumo di sandalo prelevato all’hotel Intercontinetal di Dacca (Dhaka), capitale del Bangladesh, nel 1980: il primo di una raccolta diventata poi collezione cresciuta nel tempo.
Un viaggio di diverse settimane in un paese non facile, conclusosi con alcuni giorni di indispensabile ritorno alla normalità proprio all’Hotel Intercontinental della capitale bengalese.
Eppure avevo viaggiato molto anche prima. Perché questo sapone è diventato il primo di una collezione davvero enorme? E’ stato il suo profumo esotico a farmelo conservare e poi a far nascere la passione?
Quello che è certo che una collezione non è una semplice raccolta di cose dello stesso genere tenute insieme da qualche parte. Diventa tale quando viene catalogata, esposta ed ammirata (anche solo dal collezionista stesso).